Testimonianza. Olivia Maurel, nata da utero in affitto: quel segreto mi ha quasi ucciso

AVVENIRE

Antonella Mariani sabato 6 aprile 2024

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La 32enne francese da un anno racconta la sua storia e lotta perché la maternità surrogata sia messa al bando. Roccella: legge sul reato universale entro l’anno

Entro la fine dell’anno avremo la legge che definisce la surrogazione di maternità reato universale». Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, lo dice al termine di un incontro all’Università Lumsa, dove per tutta la giornata di ieri e ancora oggi decine di esperti provenienti dai 5 continenti discutono di Gestazione per altri (Gpa) nell’ambito di una vasta coalizione, la Dichiarazione di Casablanca, che chiede l’abolizione internazionale della pratica. Va in questa direzione il disegno di legge, prima firmataria Carolina Varchi (Fdi), approvato alla Camera lo scorso luglio e ora atteso in Senato. Roccella si dice ottimista ed esprime la sua convinzione su tempi piuttosto rapidi. Entro pochi mesi dunque l’Italia potrebbe passare alla storia come il primo e finora unico Paese al mondo a definire l’utero in affitto un reato universale, quindi perseguibile dovunque sia commesso da un cittadino italiano.

Suo padre aveva 37 anni, sua madre 48 quando provarono, senza successo, ad avere un figlio. La coppia viveva in Francia, era benestante e si presentò l’occasione di assoldare una donna americana del Kentucky, che fornì gli ovuli e l’utero per la gestazione. Nacque Olivia, che oggi ha 32 anni, è madre di tre bambini ed è la portavoce della Dichiarazione di Casablanca per l’abolizione universale della maternità surrogata, una coalizione di decine di esperti di tutto il mondo riuniti a Roma, nella sede dell’Università Lumsa, fino a sabato 6 aprile.

Una figlia della surrogata che diventa arcinemica della Gpa. Cosa è successo, Olivia Maurel?

È successo che appena nata ho subìto il trauma dell’abbandono: non sono stata messa tra le braccia di chi mi ha portata in grembo per nove mesi, che parlava con me, che mi nutriva dentro di sé, ma sono stata consegnata ad altri per finalizzare il contratto con chi aveva pagato perché io venissi al mondo. Mi è stato chiesto, neonata, di sacrificare mia madre e le mie origini per i desideri degli adulti.

Olivia, lei ha saputo la verità da adulta. Ha compreso le ragioni dei suoi genitori?

Io amo i miei genitori. È difficile fare capire che la mia battaglia non è contro le persone, ma contro un sistema.

Cosa è accaduto, una volta cresciuta?

Il trauma dell’abbandono ha scavato dentro di me. Ho sofferto di dipendenze, sono stata oggetto di violenza, ho tentato il suicidio, non riuscivo a costruire relazioni perché temevo sempre di essere lasciata. Non ho finito gli studi. C’era un segreto in famiglia e dentro di me sapevo di essere una bambina fatta su ordinazione, come una merce.

Quando ha scoperto di essere nata da una madre surrogata?

All’inizio del 2022 i miei sospetti sono diventati realtà, a seguito dell’esito di un test del Dna effettuato negli Stati Uniti. Poi dopo varie indagini ho scoperto di avere fratellastri, sorellastre, cugini, zii e una madre surrogata.

Di recente è diventata testimonial contro la Gestazione per altri: ha parlato all’Onu, nei Parlamenti della Repubblica Ceca e della Croazia… Perché?

Vorrei che nessun altro bambino soffrisse come ho sofferto io alla costante ricerca di conoscere la verità sulle mie origini. Con la surrogazione di maternità si commercializzano i bambini e le donne. Si dà un prezzo ai figli e si usano le donne per la loro capacità riproduttiva. È tutto elementare.

In molti però difendono la libertà delle donne di sottoscrivere un contratto di Gpa.

Non credo che le donne che si sottopongono alla Gpa abbiano la piena comprensione di ciò che potrebbe succedere durante le gestazione e dopo. Possono perdere il bambino, possono affezionarsi a lui e non volerlo consegnare, potrebbero avere ripercussioni di salute a causa degli ormoni assunti.

È difficile lottare contro un business globale come quello della Gpa?

Sì, lo è, stiamo combattendo un gigante, ma lo facciamo per la verità. C’è un altro motivo per cui continuo a raccontare la mia storia. Esiste una grande ignoranza sulla maternità surrogata: pochi sanno come funziona. Anche tra i politici, quelli cioè che avrebbero il potere di cambiare le cose.

La narrazione comune della Gpa va tutta in un’altra direzione…

Sì, siamo abituati ad ascoltare belle storie di coppie committenti che coronano il sogno di diventare genitori, o di ragazzi contenti di essere nati attraverso la Gpa. Non denigro queste esperienze, desidero che tutti siano felici, né biasimo i committenti, così come non biasimo i miei genitori, ai quali l’opzione della Gpa è stata servita su un vassoio d’argento. Io biasimo i Paesi, i governi, che permettono che la Gpa sia legale e che non intraprendono azioni contro questa pratica. C’è un punto però: non possiamo dire che tutte le storie positive che sentiamo siano la maggioranza: molte persone che soffrono non parlano, perché è difficile andare contro la narrazione corrente. Anche a me costa molto: a volte sono chiamata omofoba, fascista, ultraconservatrice, bugiarda… Da quando ho iniziato a impegnarmi per l’abolizione universale della surrogata, nel giugno 2023, ho pagato un prezzo alto: ho perso l’affetto di molti familiari, sono stata accusata di qualsiasi misfatto. Ma in cambio ho sentito dentro di me forza, verità, morale…

Ora che ha scoperto le sue origini il disagio di cui ha sofferto è passato?

Sì, finalmente so chi sono, ho conosciuto la mia appartenenza genetica, la mia famiglia d’origine, ho incontrato il mio fratellastro ed è stato uno dei momenti più belli della mia vita dopo il matrimonio con Matthias e la nascita dei miei figli. So chi voglio continuare a essere: una persona che diffonde la verità sulla surrogata, quella che non si trova sui giornali, troppo paurosi di offendere qualcuno.

L’Italia presto avrà una legge che mette al bando la pratica della Gpa per i suoi cittadini. È la strada giusta?

È l’unico modo. Se una persona va all’estero per prendersi un bambino, cosa che non è etica, sa che rischia la prigione, e questo è l’unico deterrente possibile.

Giovedì ha incontrato papa Francesco. Com’è andata?

Il Papa conosce bene le implicazioni della Gpa, ha convenuto che si tratta di un grande mercato. Mi ha spronata ad andare avanti.

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